Lezione di Disegno n 3
Il chiaroscuro
Nelle precedenti lezioni abbiamo imparato a fare le linee dritte e le linee curve e modulate, una volta apprese bene queste nozioni e una volta conseguita una certa abilità manuale nell'esecuzione di queste linee, possiamo dedicarci ad imparare il chiaroscuro.
Cos'è esattamente il chiaroscuro? È una tecnica che ci permette di riprodurre le zone di luce e di ombra presenti su una qualsiasi superficie. Attraverso l'applicazione del chiaroscuro è possibile restituire, ad un'immagine bidimensionale, l'effetto del volume che percepiamo nella realtà, ovvero l'effetto della tridimensionalità.
Il primo passo da compiere per eseguire un buon chiaroscuro è quello, appunto, di individuare i volumi di ciò che ci accingiamo a riprodurre con il disegno. I volumi vengono determinati da come la luce si riflette sugli oggetti e sulle superfici formando zone chiare e zone scure, perciò abbiamo bisogno di conoscere alcune nozione di base sulla luce prima di accingerci a realizzare il chiaroscuro.
La luce
Ottica e teoria delle ombre
La luce è energia che si propaga in linea retta da un corpo, detto sorgente di luce, allo spazio circostante.
Nel suo propagarsi la luce può incontrare oggetti presenti nel suo spazio d'azione. Nel momento in cui questo avviene, tali oggetti, a meno che non si tratti di oggetti trasparenti, la respingono e riflettono creando zone di ombra, più o meno intense, dal lato opposto: sia su una parte dell'oggetto stesso che su altre superfici (ombra propria e ombra portata). Queste zone di ombra sono diverse a seconda del tipo e del numero di sorgenti di luce che agiscono in quel determinato momento. Le sorgenti di luce, inoltre, possono essere puntiformi o estese, e anche questo determina ombre ancora diverse. Da quanto detto, è facile rendersi conto della complessità della nostra percezione visiva, di quante informazioni i nostri occhi e il nostro cervello elaborano per vedere gli oggetti nello spazio e di quante variabili bisogna tener conto nel momento in cui ci accingiamo a disegnare e riprodurre la realtà. Non vi spaventate, andando per gradi tutto sarà più semplice.
In questa lezione ci è sufficiente prendere in considerazione solo la sorgente di tipo puntiforme per comprenderne la propagazione e, di conseguenza, l'ombra che crea rimbalzando su qualunque oggetto. Ecco qui sotto un disegno schematico che mostra la propagazione della luce puntiforme, l'ombra propria e l'ombra portata di un oggetto sferico: l'ombra sull'oggetto si chiama ombra propria, quella che dall'oggetto si estende su altre superfici si chiama ombra portata. Quest'ultima è appena accennato perché in questo momento non è di nostro interesse.
Com'è facile intuire dal disegno, la parte più luminosa della sfera sarà, tracciando una linea retta dal punto luce verso l'oggetto, quella posta di fronte alla sorgente. Le estremità in alto e in basso della sfera saranno di un grigio medio. La parte intermedia e centrale della sfera saranno di un grigio chiaro che via via si scurisce fino ad arrivare alla parte più a destra della sfera che sarà quella più in ombra, e di conseguenza più scura.
Di ombre portate e luci multiple ed estese parleremo meglio in seguito. Chi desidera approfondire ora, e in maniera esaustiva, questi argomenti può consultare le pagine linkate qui sotto.
Realizzare il chiaroscuro
Il tratteggio
Dopo aver appreso i fondamentali sulla Luce, iniziamo a parlare del chiaroscuro vero e proprio. Ci sono due tecniche di chiaroscuro: il tratteggio e lo sfumato. Dimenticate l'utilizzo dello sfumato! Lo so che è quello che attira di più ma ci sono due precisi motivi per non usarlo, almeno all'inizio:
Non è adatto a chi sta iniziando ad imparare il chiaroscuro perché non permette di individuare e comprendere bene i volumi e le porzioni di spazio da ombreggiare.
Uno sfumato non eseguito alla perfezione rende il disegno sporco, impreciso e confuso. Lo sfumato si impara sempre dopo il tratteggio.
Nei bozzetti preparatori e nei disegni di grandi artisti come Michelangelo e Leonardo ad esempio, il chiaroscuro a tratteggio è preminente ed è evidentemente utilizzato per lo studio dei volumi dei corpi. Lo sfumato viene applicato dopo come completamento, una sorta di miglioramento, una precisazione per una resa più realistica ed omogenea del disegno.
Insomma, lo sfumato è, il più delle volte, una tecnica in più per affinare e perfezionare il bozzetto. Detto ciò, nella nostra lezione non solo non è necessario usare lo sfumato ma cerco anche di dissuadervi dall'utilizzarlo perché al momento vi impedirebbe di imparare. La tecnica da prediligere è il tratteggio, ribadisco ancora una volta.
Il tratteggio non è altro che una tecnica grafica utilizzata per ottenere il chiaroscuro e consiste nell'incrociare e sovrapporre linee parallele più o meno fitte a seconda della tonalità, più scura o più chiara, che s'intende realizzare. Vediamo come metterlo in pratica!
Esercizi di chiaroscuro
La pratica
Iniziamo ora a spiegare come realizzare il chiaroscuro. Munitevi di fogli bianchi ( i comuni A4 vanno benissimo) e matita morbida ben appuntita e, come al solito (vedi lezione 1 e lezione 2), realizzate sui fogli tanti quadrati di piccole, medie e grandi dimensioni nei quali eseguiremo gli esercizi di chiaroscuro partendo dagli spazi più piccoli per finire ai più grandi.
1. Per prima cosa individuiamo e segniamo il punto luce che deve essere esterno al quadrato che vogliamo ombreggiare. Il punto luce determinerà quale lato del quadrato rimarrà chiaro e quale andrà scurito.
2. Iniziamo, quindi, a realizzare linee parallele e dritte come le abbiamo imparate nelle lezioni precedenti e, cambiando poi verso, incrociamo i tratti. All'inizio manteniamo il tratto leggero e poi intensifichiamolo e incrociamolo maggiormente verso il lato che deve essere più scuro.
3. Sovrapponiamo più linee, che devono essere sempre equidistanti tra loro, verso il lato più in ombra del quadrato facendo attenzione a non creare stacchi bruschi tra toni chiari e toni scuri e tenendo sempre ben a mente le nozioni sulla luce dette sopra. Sentitevi liberi anche di curvare leggermente le linee che andate tracciando a seconda delle vostre esigenze.
4. Un piccolo segreto: disegnate in piedi o su uno sgabello molto alto rispetto al piano di lavoro, ciò vi consente di avere una visione d'insieme migliore. Spesso, infatti, ci si concentra sui dettagli e si perde di vista il quadro generale sbagliando con maggiore facilità.
Se ci accorgiamo di non riuscire a digradare il tono in maniera uniforme, sovrapponiamo altre linee leggere sino ad ottenere l'effetto desiderato. Prima di continuare l'esercizio sui quadrati più grandi assicuriamoci di aver raggiunto un risultato soddisfacente, diversamente ridisegniamo i quadrati piccoli e ripetiamo l'esercizio lì. Questo è quanto!
Vi ricordo che la costanza, per imparare a disegnare, è tutto, quindi il mio consiglio è quello di continuare ogni giorno a fare questi esercizi. Se avete poco tempo non importa! È la quotidianità dell'atto che conta. Non saltate nessun giorno di pratica. Come avete visto, gli esercizi sono davvero semplici, sono la perseveranza e il desiderio di perfezionarvi che vi metteranno nelle condizioni di padroneggiare la tecnica.
Bene, la lezione è finita! Nella prossima inizieremo a utilizzare il chiaroscuro su superfici curve e parleremo più estesamente della luce. Vi ricordo che per non perdere le successive lezioni è sufficiente iscrivervi a questo blog, riceverete direttamente via mail l'avviso dell'uscita della lezione numero 4 e di altri eventuali articoli che scrivo. Date un'occhiata anche agli articoli di Storia dell'Arte, vi saranno utili e sono appassionanti.
Grazie, un abbraccio e alla prossima :)
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