Mr. Robot è una sorprendente serie TV americana, una sorta di cyber-thriller che racconta di hacker e di informatica in modo molto realistico. Il tema può sembrare noioso ma lo sceneggiatore Sam Esmail ha creato un prodotto ad alta tensione e ricco di colpi di scena con evidenti rimandi al noto film Fight Club e al movimento di attivisti Anonymous. La serie ha vinto numerosi premi, tra i quali il Golden Globe e vanta un episodio pilota diretto dal regista di Uomini che odiano le donne, Niels Arden Oplev.
Ho scelto di scrivere un post su Mr. Robot perché anche qui le maschere e l'anonimato diventano fondamentali, siano esse virtuali, ovvero quelle consentite da programmi per celare i dati dei computer, o siano reali, quelle per coprire i volti.
Torna in chiave contemporanea e tecnologica lo stereotipo sempre avvincente del supereroe mascherato che compie prodezze in favore del popolo e dei più deboli: Superman, Spider-man, Zorro tanto per citarne i più comuni, ma, c'è una novità. In Mr. Robot le maschere si moltiplicano e vengono indossate da più persone. Anche se prevale la figura del protagonista hacker Elliot (interpretato dall'attore Rami Malek) , sparisce l'idea dell'eroe singolo in favore del “gruppo”. Il parallelismo con la realtà degli attivisti della rete è notevole. Lo stesso Esmail, in un'intervista all'Huffington Post, dichiara di essere un appassionato nerd e di aver consultato veri hacker per le necessarie ricostruzioni di scenari informatici. Fra l'altro, è impossibile non notare la somiglianza della maschera di Guy Fawkes usata dagli Anonymous con quelle della serie TV.
Maschere uguali e condivise dunque. Maschere che diventano una moltitudine e uno stormo in azione.
Infine, una chicca dal web. Cliccate sul link per accedere ad una simulazione interattiva simile ad una IRC tipica da hacker.
Bene, mi auguro l'articolo vi sia piaciuto! Se volete rimanere aggiornati sui prossimi non dimenticate di iscrivervi a questo blog. Grazie e alla prossima!
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